Around 2015 opposition of Saturn

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Lo scorso 23 maggio il pianeta gigante Saturno, l’inanellato per antonomasia, è passato all’opposizione. Questa parola, altro non significa che il passaggio per il punto esattamente opposto al Sole rispetto al nostro punto di vista terrestre, che si traduce in una durata massima della presenza dell’astro durante il perdurare della notte, ma anche a 12h di Ascensione Retta (A.R.) dal Sole.
La particolarità dell’opposizione di qualunque pianeta, è che restituisce al punto di vista dell’osservatore terrestre il diametro angolare maggiore che esso può mostrare e, conseguenzialmente, il pianeta avrà una grandezza relativa maggiore e una capacità di discernimento dei dettagli migliore sul sensore della camera di ripresa.
Ciò premesso, impossibilitato personalmente ad eseguire riprese durante quel periodo, mi sono invece cimentato in questi scorsi primi di giugno, invogliato dal meteo da alta pressione avuto in questi giorni.

Vi presento, quindi, una ripresa del 3 giugno scorso, in condizioni di seeing (stabilità atmosferica) appena sufficienti a mostrare i particolari più rilevanti del pianeta inanellato.
Oltre la divisione di Cassini (lo spazio quasi nero tra i due anelli principali), si vede il tenue anello C (il più interno) e molte bande atmosferiche parallele sul globo del pianeta.
Non sono, invece, presenti particolari tùrbini o vortici rilevanti, almeno a queste longitudini atmosferiche del pianeta, mentre è abbastanza evidente l’ormai famoso “esagono” polare di colore molto scuro esattamente all’estremo alto del globo in queste immagini.

L’Esagono di Saturno è un insieme nuvoloso persistente di forma appunto esagonale al polo nord di Saturno, situato circa a 78°N.
I lati di esso sono lunghi circa 13.800 km, (quindi più del diametro della Terra!) e ruota con un periodo di 10h 39m 24s, lo stesso periodo dell’emissione radio interna del pianeta. Sembrerebbe, infatti, che vi sia un legame tra l’emissione radio e il campo magnetico polare che farebbe assumere all’immenso vortice, questa particolarissima forma geometrica.

L’immagine a colori è frutto di una composizione tra R-RGB (inserendo il canale Rosso in valore di luminanza nella tricromia RGB) e riequilibrando a posteriori i colori, in base alla RGB pura.

I tre canali R, G e B scaturiscono dalla somma derotata (tramite WinJupos) di due filmati rossi, due verdi e due blu mentre l’immagine monocromatica del canale Rosso, invece, rappresenta il massimo dettaglio raggiunto, non molto spinto a dire il vero, a causa delle non perfette condizioni di stabilità atmosferica (il c.d. seeing).

Dettagli tecnici:

Celestron C14 Starbright  ad F/24 – Baader-Zeiss barlow 2X – Filtri RGB Baader – Camera PGR Grasshopper3 (23S6M-C)  – Ruota portafiltri Atik EFW2 – Seeing 5,5/10 per il canale Rosso.

 

Et ad maiora semper …  😉

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