Saturn and its North hexagonal pole

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In queste notti primaverili, non possiamo non dare uno sguardo al nostro pianeta inanellato per antonomasia:  Saturno.
Lo si può facilmente scorgere non lontano da Spica (Alpha Virginis), alla sinistra un po’ più in basso della stella più luminosa della costellazione della Vergine.
In questi ultimi mesi (esattamente da ottobre 2012) Saturno è stato oggetto di nuove attenzioni da parte degli scienziati per la conferma, tramite nuove riprese fotografiche da parte della sonda Cassini (che orbita intorno al pianeta ormai da quasi un decennio), della presenza di un particolare sistema nuvoloso intorno al polo nord del pianeta, sistema unico nel sistema solare: un vortice esagonale.
L’esagono era stato già ripreso per la prima volta dalle sonde Voyager negli anni ’80 del secolo scorso, ma nessuna conferma era stata potuta effettuare a causa della visione prospettica da Terra, per la reciproca posizione di Saturno e della Terra intorno al Sole.
I lati dell’esagono sono lunghi circa 13.800 km (più del diametro della stessa Terra) e al suo interno potrebbe praticamente inserirsi 4 volte il nostro pianeta Terra!
L’esagono nord-polare ruota con un periodo di 10h 39m 24s, lo stesso periodo dell’emissione radio interna del pianeta, ma esso non si sposta longitudinalmente come le altre nuvole nell’atmosfera visibile del pianeta.
Il polo sud di Saturno, invece, non mostra un esagono (in base alle osservazioni del Telescopio spaziale Hubble ma anche, a mio modesto parere, in base alle riprese amatoriali che noi effettuiamo da Terra), tuttavia ha un vortice, così come c’è un vortice nell’esagono del polo nord (n.d.a.: fonte Wikipedia).
Ancora oggi, gli scienziati non hanno dato una spiegazione plausibile alla peculiare forma del sistema nuvoloso esagonale del polo nord di Saturno.
In questa mia immagine della notte tra il 19 e 20 aprile scorso, la prima su Saturno effettuata quest’anno dal mio nuovo sito (accanto la mia cupola in fase di ultimazione) dalla mia terrazza a Palermo, potete vedere la struttura esagonale al polo nord del pianeta (nella prima delle foto si trova in alto, in visione naturale) dove una parte dell’esagono non è ancora del tutto visibile perché nascosto prospetticamente dal nostro punto di vista.
Interessanti anche alcune strutture più chiare e una più scura a latitudini Nord del pianeta.

Ho anche effettuato un paio di riprese di prova sui satelliti Rhea e Dione, giusto per evidenziarne la diversa luminosità e grandezza, mentre la eventuale risoluzione di macchie d’albedo diverse (per la presenza di morfologie diverse sul suolo delle due lune) necessita un approccio metodologico diverso, che mi riprometto di applicare quando tutto il mio osservatorio sarà ultimato.
Intanto allego qui anche una piccola animazione di 4 delle migliori riprese di quella notte, per evidenziare il movimento dei sistemi strutturali sul globo del pianeta.

 

Buone osservazioni e…

…  “ad maiora semper! ”    😉

 

 

Dettagli tecnici:
Celestron C14 Starbright  ad F/36 (circa 13.000 mm. di focale) – Baader-Zeiss Barlow 2x  – Filtri RGB Baader – Camera PGR Flea3M – Ruota portafiltri Atik EFW2 – Seeing 5/10 per il canale Blu, fino a momenti (rari) di 6,5/10 per il canale Rosso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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